Musica di Carattere
Iva Recchia è un’artista che ha molto da dire. Spesso lo fa stratificando i significati, che si nascondono in elementi simbolici (sono rami abbandonati? O soldati sfiniti?), o utilizzando immagini sovrapposte. Quello che osserviamo nella serie Musica di Carattere è prevalentemente quest’ultimo aspetto, reso attraverso la tecnica del disegno sormontato, in un gioco di trasparenze e intrecci che finiscono per realizzare un’intela- iatura armonica di significato. In ogni opera della serie sono tre le chiavi di lettura che traducono visivamente tre ambiti semantici: espressione, suono e tradizione astrologica. Chi la fa da padrone è il suono, nella figura di uno strumento musicale; vi si uniscono le entità che ne incarnano l’essenza, fatte di sguardi ed emozioni più che di vere e proprie persone; infine c’è il rimando ai segni zodiacali, utile a comunicare in modo immediato il carattere della immagine, e si colloca in una base di significato comune con chi osserva. I disegni in grafite, poi rielaborati in vari passaggi ad acquerello e matite, sono multi- sfaccettati: ogni elemento appartiene all’altro. Se i quadri cubisti inserivano l’elemento del tempo nell’immagine bidimensionale, qui siamo di fronte ad una stratificazione armonica, come se i diversi livelli di lettura fossero in questo caso gli armonici liberati dal suono nel suo propagarsi nell’aria. Il risultato è una stratificazione di elementi che nell’insieme formano una struttura. Possiamo persino provare a leggere l’opera in senso musicale: ci troveremmo di fronte a un colosso armonico verticale, in cui ogni immagine ha una funzione nella sua relazione con gli altri, ma al tempo stesso è conclusa e apprezzabile anche nella sua singolarità.
Sara Ricci, 2024
Iva Recchia
Dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti, collabora in qualità di assistente con il pittore Vincenzo Balsamo (1996-2003) e gli scultori Miguel Berrocal (1998) e Sergio Capellini (2001). Ha esposto in Italia e all’estero, ricevendo riconoscimenti in concorsi sia presso gallerie d’arte che musei. Oltre ad occuparsi di pittura, dal 2005 insegna Disegno e Pittura presso L’istituto d’arte P. Brenzoni (Sant’Ambrogio di Verona) e in qualità d’assistente all’Accademia di belle Arti Cignaroli di Verona (Pittura e tecniche pittoriche, Prof. Davide Antolini – 2009-2010), nonché in altre realtà veronesi. Nel 2015 pubblica “Fatto ad Arte”, manuale di laboratorio creativo, ed. Cervino. Dal 2015 al 2018 ha svolto attività di insegnamento ed organizzazione eventi culturali presso la Libre Art Gallery di Verona. Nel 2022 esegue una serie di ritratti “umanizzati” di Faraoni in occasione della grande esposizione “Tutankhamon 100 anni di misteri”, curatore Maurizio Damiano (egittologo), Palazzo Zaguri, Venezia. Esperienza ripetuta nel 2024 con la mostra “Da Verrucci a Turankhamon – Un architetto italiano alla Corte d’Egitto”, a cura di Maurizio Damiano, Ministero Affari Esteri, Ambasciata italiana presso la Repubblica Araba d’Egitto, Istituto Italiano di cultura Cairo, Palazzo Canestrari, Force (AP).
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